Sperlonga sorge su uno sperone roccioso a 55 metri sul livello del mare proteso verso il Tirreno, propaggine dei monti Ausoni. Deve forse il suo nome alla grotta (“spelunca”) annessa alla grande villa dell’imperatore romano Tiberio, portata definitivamente alla luce alla fine degli anni Cinquanta.

Il paese deve la sua pittoresca struttura urbana alla antichissima necessità di difendersi dalle scorrerie corsare del VIII e IX secolo. Per questo fu creato un sistema difensivo fondato su quattro torri: la torre Centrale, ormai incorporata tra le case del paese; la torre del Nibbio, che sorgeva sulla parte più alta del paese; la torre Truglia o del Truglio all’imbocco del porticciolo dei pescatori e la torre Capovento. L’antico Borgo, nel suo pittoresco mosaico architettonico, con gli intonaci bianchi di calce, si visita attraverso suggestive viuzze strette che si inerpicano sul colle, delimitate da case scalinate, fughe di piccoli archi attraverso i quali cogliere uno squarcio di mare e di cielo.

porticciolo Sperlonga

Il caratteristico porticciolo per pescatori e piccole imbarcazioni è importante sia per l’economia sia per il turismo.

Fra vicoli disegnati dal calpestio dei secoli, rocce curiosamente modellate dal vento, grotte marine, torri di difesa, colline di flora mediterranea, uliveti e orti oggi c’è un frenetico pulsare mondano. Qui, quando il sole tramonta nel mare e miliardi di stelle illuminano il cielo, l’allegria civettuola dei vacanzieri si diffonde per stradine, locali, ristoranti. Nei loro occhi tutti i riflessi di una luce: la luce dell’emozione.

Accanto alla natura Sperlonga offre ampi segni di presenze culturali accumulate nei secoli.